lunedì 3 gennaio 2005

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Oggi è lunedì e come sempre, le riserve strategiche sono state esaurite durante il fine settimana, quindi, come tradizione me ne vado a fare la spesa, tristemente conscio che nell'arco della settimana tornerò diverse volte al supermercato per piccole spese di 'riparazione' (non c'è lista cartacea, su palmare o su supercomputer di reti neurali parallele che tenga, ci sarà sempre qualcosa che vi dimenticate di prendere).
Premesso che durante il week-end è stata fervida la discussione sulla proliferazione in televisione -guarda caso in periodo post-bisbocce festive- di spot riguardanti yogurt miracolosi che regolano l'intestino, cereali magici che restituiscono la normale regolarità e, soprattutto, carte igieniche delle più svariate tipologie, e dato che la necessità me lo impone, mi soffermo nella zona 'carta igienica e assorbente'. Fate anche voi questo esercizietto. Noterete che la varietà di carte igieniche disponibili (doppio, triplo, quadruplo strato; setosa; profumata alla camomilla; un rotolo che ne vale 2, 5 o 10; con simpatici disegnini per sollazzare il vostro sedere) è di gran lunga superiore alla varietà di utilizzi per cui è stata sviluppata. Non per niente, con sagace scelta lessicale, da queste parti (Toscana, terra madre della lingua italiana) si chiama carta da culo.

Milleuno carte diverse per una sola destinazione d'uso, e non potete nemmeno conservarla una volta usata: l'epitome del consumismo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Si... ma è vieppiù vero che il "backender"... o consumatore che dir si voglia ha giustappunto esigenti differenti.

Il marketing l'è marketing... in fondo se la voglio con la camomilla e morbidosa che male ti fo?