venerdì 14 gennaio 2005

Fototessere

Lunedì 10: escono le graduatorie definitive del dottorato, quindi posso immatricolarmi (di nuovo studente...); mi stampo in laboratorio i documenti del caso, calcolo al minuto i tempi necessari per compilare i moduli e arrivare per tempo all'ufficio preposto, in modo tale da togliermi il pensiero subito e non dover subire code più o meno isteriche in seguito, ed esco felice dal laboratorio. Passo da casa, finisco di compilare i moduli con le coordinate bancarie per il fondamentale stipendio, ricontrollo tutto e... ci vuole una maledetta fototessera per il tesserino della mensa. Paventando il futuro, memore dell'ultima volta, cerco una fototessera più o meno recente che possa essere adatta: nella più recente sembro appunto un drogato la mattina dopo essersi ubriacato con l'assenzio, tutte le altre ritraggono un bambino idiota, quindi mi avvio afflitto all'infernale macchinetta che si trova vicino al Comune.
Ora, non so voi, ma quando mi infilo in questi aggeggi demoniaci, vengo puntualmente preso da accessi di risate dementi, anche se mi trovo da solo, anzi proprio perchè mi trovo da solo a fissare un obiettivo tentando di fingere un'espressione seria. La cosa veramente brutta è che hanno cambiato la macchinetta e ne hanno messa una di ultima generazione che ti fa tre (3) foto permettendo di scegliere quella che ti piace di più.
La scena è stata la seguente: entro, chiudo la tendina, leggo le istruzioni, do' 3 euro al demone contenuto nella macchinetta, che comincia a parlare con voce sexy invitandomi a centrare la mia faccia nel monitor che OVVIAMENTE rimanda la mia espressione demente, e comincia un infernale conto alla rovescia, avvisando che alla fine verrà scttata la foto... 5...4...comincio a ridere...3....maledico chi ha programmato un countdown così lungo...2...forse riesco a smettere di ridere....1....CLICK
Tiro un respiro cercando di rilassarmi, convinto di dover premere qualche tasto per la seconda foto...5...4...panico.....3....cerco di abbozzare serietà.....2.....ci riesco....1.......scopppio a ridere durante il CLICK
Adesso sono pronto....5....4....3....ce la faccio...2....la bocca subisce uno spasmo nel tentativo di mascherare una risata incipiente....1......lo calmo....CLICK
Finito. Il demone mi mostra le tre foto che perversamente mi ha scattato, nell'ordine:
di nuovo il drogato la mattina dopo la sbornia di assenzio, per di più con un occhio semichiuso;
uno scemo che sorride, palesemente tentando di soffocare una risata;
un terrorista molto serio, troppo serio, e con l'occhio semichiuso del drogato.

Sulla mia tessera della mensa apparirà uno scemo che sorride, palesemente tentando di soffocare una risata.

lunedì 3 gennaio 2005

Pubblicità

Oggi è lunedì e come sempre, le riserve strategiche sono state esaurite durante il fine settimana, quindi, come tradizione me ne vado a fare la spesa, tristemente conscio che nell'arco della settimana tornerò diverse volte al supermercato per piccole spese di 'riparazione' (non c'è lista cartacea, su palmare o su supercomputer di reti neurali parallele che tenga, ci sarà sempre qualcosa che vi dimenticate di prendere).
Premesso che durante il week-end è stata fervida la discussione sulla proliferazione in televisione -guarda caso in periodo post-bisbocce festive- di spot riguardanti yogurt miracolosi che regolano l'intestino, cereali magici che restituiscono la normale regolarità e, soprattutto, carte igieniche delle più svariate tipologie, e dato che la necessità me lo impone, mi soffermo nella zona 'carta igienica e assorbente'. Fate anche voi questo esercizietto. Noterete che la varietà di carte igieniche disponibili (doppio, triplo, quadruplo strato; setosa; profumata alla camomilla; un rotolo che ne vale 2, 5 o 10; con simpatici disegnini per sollazzare il vostro sedere) è di gran lunga superiore alla varietà di utilizzi per cui è stata sviluppata. Non per niente, con sagace scelta lessicale, da queste parti (Toscana, terra madre della lingua italiana) si chiama carta da culo.

Milleuno carte diverse per una sola destinazione d'uso, e non potete nemmeno conservarla una volta usata: l'epitome del consumismo.

Disorientamento

Continuo ad incappare nella pubblicità con il noto uomo di spettacolo che si gusta un bel piatto di pasta DI RISO. Ora, a prescindere dal fatto che fare la pasta col riso dovrebbe esser assimilato a reato, qualcuno mi sa spiegare perchè questa roba viene venduta con il marchio 'Pasta di riso ALL'ITALIANA' ?