Sono la dimostrazione vivente che si può vivere senza cocaina.
I giorni a cavallo tra la scorsa e questa settimana sono stati spaventosi in termini di impegni/unità di tempo. Vi sfido a fare le stesse cose che ho fatto io senza stramazzare al suolo; tanto per dirne una: ho battuto il mio record di feste per unità di tempo: 5 feste in 3 giorni (il record precedente appanteneva alla gloriosa seconda annata erasmus, in cui ero stato capace di andare a 5 feste in 4 giorni e poi dare botanica prendendo 30elode...).
Per chi voglia cimentarsi ecco il riassunto delle giornate.
Giovedì: sveglia 8.30, già so che venerdì sarà una giornata bestiale (leggete) e giustamente appena accendo il cellulare mi arriva un sms spedito alle 2.38, del mio amico Christophe che mi annuncia che sono stato invitato alla festa a casa di Pierre, svizzero. Resto in laboratorio fino alle 16.00 rubando mezz'ora per andare a prendere due bottiglie di vino, una scandalosa per la festa di Pierre, come impone l'etichetta Erasmus, una un po' meglio per una delle due feste dell'indomani, poi di corsa a casa e quindi alla stazione ad aspettare una collega per andare a sesto Fiorentino a frequentare due masterclass di Guillermo Gonzales Vega, la 'macchina della creatività' in campo fitness :) Masterclass orrendamente difficili ma superate con buon successo. Corsa a Pisa alle 22.30 con belle 2.30 ore di fitness in corpo, doccia in 3 microsecondi, cena in 2 (non ricordo cosa ho mangiato) e via, fuori di casa a cercare casa di Pierre che nemmeno so dove sia. Alla fine dopo varie telefonate la trovo all'estremo opposto della città, ma tutto bene, la festa è tranquilla, c'è buona musica spagnola, si può parlare e la compagnia femminile spazia dalla Romania al Belgio. La follia finale è la decisione insieme a Christope e Sophie di provare ad andare al Dr.Jazz dove è in corso la festa 'multiculti'. Come da attese la fila fuori è peggio che i saldi di Harrod's e quando si profila la rissa tra buttafuori e gente che vuole entrare noi ci tiriamo saviamente indietro. Serata finita chiacchierando di ritorno a casa e tra una cosa e l'altra a letto alle 3.30 (lettura e-mail, giro pigro su internet e lettura del drogante ultimo libro di George R. Martin, di cui non posso fare a meno, pena crisi di astinenza ).
Venerdì: Ok, questo è il giorno più duro. Si comincia in laboratorio, solite cose, mensa universitaria, studio, aiutare a risistemare i mac scandalosi che abbiamo, ordinaria ammministrazione. Arriva un messaggio della collega suddetta che causa esibizione in discoteca non può venire alla masterclass prevista (leggete dopo). No problem, è pieno di treni per Lucca, quindi salto via dal laboratorio, corro a casa, raccatto il borsone e salto sul treno per lucca. Arrivato, a piedi fino in palestra (un buon 20 mins) dove Fabio, il gestore, mi garantisce un passaggio a Pisa con lui che deve riaccompagnare Guillermo all'aeroporto; bene, non devo fare le corse in stazione. Quindi seconda tappa del tour 'arrasando' di G.G.V.: un fenomeno. Mi rivesto in 3 nannosecondi, ma in quel tempo Fabio è già arrivato a Pisa, altrimenti Guillermo non prendeva l'aereo..Quindi racatto un altro collega di ritorno a Pisa e con altre belle 2.30 ore di masterclass mostruose nelle gambe ce la rifacciamo a piedi fino alla stazione e fino a Pisa.
Bene, corro a casa, nel mentre chiamo Dani che nel frattempo è arrivato da Valencia e lo vado a trovare in paninoteca ove sta mangiando. Ci accordiamo per dopo. Cena tipicamente fitness con un 'chicken premiere' da McDonald's causa mancanza assoluta di tempo per cucinare. Mega doccia con rischio di congestione da chicken e via, verso la festa di laurea di un'amica che per fortuna stavolta è dietro casa. Qui trovo un po' di amici francesi e mi raggiunge Dani. Verso le 2, dopo chiamate insistenti lasciamo tutti e ci dirigiamo alla mostruosa festa di Fabio, per cui ha lasciato pure gli avvisi a mensa, non dopo aver recuperato il vino a casa mia, indispensabile biglietto d'ingresso, come da etica Erasmus. Per strada raccattiamo pure Salvo, Simone e Zoran, e la combriccola è al completo. La festa è come dovrebbe essere: entri e ti sembra di essere caduto in Amazzonia, 99% di umidità e circa 48 °C. Bene, le premesse sono buone. La casa è piena come un uovo, solo con raccapriccio scopriamo che il nostro vino è praticamente l'ultimo: un'orda di Erasmus a prevalenza iberica si è scolata lo scolabile. e giustamente la festa va scemando. Tutti al Bazeel. E qui in una massa infernale di Erasmus e italiani che baccagliano giovani studentesse straniere, si fanno le 5. La cosa che mi preoccupa è che non sono stanco.
Sabato: Mi alzo pieno di buone intenzioni. Oggi devo scrivere assolutamente il progetto di tesi di dottorato, dato che devo mandarlo al mio supervisore per essere approvato, e successivamente trasformato in una presentazione da sottoporre alla commissione durante una grande manifestazione popolare che si terrà alla scuola medica il mercoledì successivo..Per questo mi alzo e comincio a cazzeggiare tra formazioni del fantacalcio, superenalotti, lotti, fumetterie, librerie e amenità simili fino al pomeriggio inoltrato, quando finalmente mi siedo e creo. Finisco il pomeriggio studiando e scrivendo il benedetto progetto accompagnato dalla presunta attività didattica che svolgerò durante il primo anno di dottorato e sono pronto per l'aperitivo del sabato. Tutti al Pick a Flower con Zava, Kathrin, Cecile & Co. La sera mi attende la famigerata festa dell'Erasmus Student Network, la famosa festa 'deja vu', nel senso che sono anni che fanno la festa nello stesso locale e con la STESSA SCALETTA MUSICALE (per favore, Irene, smetti di mettere la musica e prendi un dj qualunque). Il tema della serata sono gli anni '60: l'appuntamento è col solito Christophe (che si presenterà truccato come una drag queen...) e con gli altri francesi (tutte ragazze, per inciso) che sono a una cena gallica (nel senso di tutti insieme). Arrivo al locale prima io e la scena è da piangere: almeno 150 persone (tutti uomini) sono fuori dall'unica porta a pigiarsi per conquistare un posto nella festa che loro ritengono essere ricca di studentesse straniere desiderose di nuove esperienze e che in realtà è ricca di caldo da settimo inferno cinese e di studentesse straniere che se ne fregano altamente di chiunque gli ronzi intorno in stile 'condor latino' e che pensano a fare nuove esperienze decisamente come e con gli pare a loro. La decisione è immediata: dietrofront. Mi butto verso il vicino Leningrad Cafè, dove ritrovo Zava & Co., chiamo Christophe, lo intercetto sulla via, lasciamo che le ragazze si infilino nell'inferno cinese mentre noi ce ne andiamo al Leningrad a berci un par di birre (io anche un cuba libre decisamente buono) in santa pace e chiacchierando con Cecile, connazionale del suddetto.
Alle 2, sicuri della fine delle ostilità alla festa deja vu, andiamo a recuperare le bimbe francesi, che come previsto si sono fatte bellamente gli affari loro e ce ne andiamo tutti a chiudere la serata al Bazeel, nel solito marasma babilonese, come al solito, fino alle 5. In questo momento non ricordo bene quando alle 5 ci siamo presentati in preda a fame chimica al benefico (furbo?) panettiere di Piazza delle Vettovaglie che a tale ora sforna focacce a beneficio delle anime dannate che gli si affollano fuori dal negozio, ma dovrebbe essere stato il week-end precedente, dopo una doppietta Millibar-Bazeel di tutto rispetto...
Domenica: semi-tranquilla, sveglia alle 11 e normali attività fino a sera, dove si è riproposta la serata al Bazeel, fatta però di concerto tranquillo e di orario di ritorno a casa non-vampiresco (causa lavoro il giorno dopo).
Riassunto fino al mercoledì: per farla breve, mattina persa a sentire le presentazioni dei colleghi dotorandi e pomeriggio speso nella creazione (parziale, a una certa ora mi sono rotto) di una presentazione che stupisse i dottorandi in biomateriali e oncologia molecolare, oltre i miei pari, con un intermezzo in palestra e schivando un invito-trappola a un locale jazz lunedì sera che mi avrebbe impedito di inserire le meravigliose animazioni nella presentazione (a conti fatti me ne sono pentito, potevo andare a sentire il jazz).
Mercoledì: presentazione del progetto di dottorato .
La cosa che mi preoccupa è che non sono stanco. Per niente. Neanche ora dopo un altro week-end.
I cocainomani mi fanno tenerezza...